BRAGHIERI GIANCARLO

NOTE BIOGRAFICHE

Diciottenne s’iscrisse alla scuola di figura, al Gazzola, allievo di Umberto Concerti. Studiò poi a Brera (due anni) con Pompeo Borra e all’Accademia di Venezia (due anni) con Bruno Saetti, «i più belli della sua vita», questi ultimi, come li ricorda Braglieri in una nota autobiografica del 1982. Ritornato a Piacenza (1961) non si mosse più. Negli anni del Vietnam nasce il ciclo dei «superstiti», seguito da quelli dei «bucrani», delle «mantidi» e degli «insetti in amore». E’ il 1979 l’anno dell’«Aminta», un ciclo che gli fu particolarmente caro, anche perchè s’aprì verso il ricupero attuale del mito classico, in un ciclo di gloria che sembra fargli dimenticare gli anni neri dei «superstiti». Braghieri è anche incisore all’acquaforte. Ha tenuto personali, oltre che a Piacenza, a Milano, a Venezia, a Parigi, a Reggio Emilia, a Cremona, a Napoli, a Crema, a Torino.

Opere disponibili:

La vana speculazione disingannata dal senso

1998 tecnica mista su carta, cm.25x20 Pubblicato in "Giancarlo Braghieri, Con l'occhio della mente"

Per la morte d'Adamo (studio) 1992

tecnica mista su cartoncino, cm.20x18

Toro bizzarro 1994

acquaforte, lastra mm.250x200 foglio cm.50x35, es.68/100

Adamo morente (studio) 1992

tecnica mista su carta, cm.22x20