Nato a Siena nel 1898, Mino Maccari a diciannove anni partecipa alla Grande Guerra. Tornato a Siena nel 1920 si laurea in giurisprudenza ed inizia a lavorare presso uno studio. Sono di questi anni i suoi primi tentativi di pittura ed incisione. L’esordio di Maccari in pubblico è con il Gruppo Labronico. Nel 1922 partecipa alla “marcia su Roma”. Nel 1924 viene chiamato da Angiolo Bencini a curare la stampa de “Il Selvaggio”, dove vi appaiono le sue prime incisioni; nel 1926 abbandona la professione legale e ne assume la direzione fino al 1942. Nel 1928 è presente alla XVI Biennale di Venezia. Agli inizi degli anni Trenta è capo redattore della “Stampa” di Torino, accanto al direttore Malaparte. Nel 1931 partecipa alla I° Quadriennale di Roma (dove sarà ancora nel 1951 e nel 1955). Nel 1938 viene invitato alla XXI Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1948 è di nuovo alla Biennale di Venezia dove gli viene assegnato il premio internazionale per l’incisione (vi sarà anche nel 1950, 1952, 1960, 1962). Alla fine degli anni Quaranta inizia la sua collaborazione alla rivista liberale “Il Mondo”, diretta da Dannunzio, conclusasi nel 1963. Nel 1962 gli viene affidata la presidenza dell’Accademia dei Lincei. Muore nel 1989 a Roma.